segunda-feira, 9 de maio de 2016

SATANA NELLA TRADIZIONE ISLAMICA

Satana nella tradizione islamica

Il mitologema della ribellione angelica è integralmente fatto proprio anche dall'Islam, essenzialmente per il tramite ebraico.[79] Nell'Islam, Iblīs (in araboإبليس ‎), è il diavolo principale. Appare più spesso nel Corano con il nome di Shayṭān (in araboشيطان ‎): Iblis è citato 11 volte e Shayṭān 87 volte.
La grande stele che rappresenta il diavolo, presso la ʿAqaba, in un momento in cui non v'è il hajj, con il relativo lancio di sette pietruzze da parte dei pellegrini
È il capo degli spiriti del male, e la sua personalità ricorda quella del diavolo cristiano. Disubbidì ad Allāh quando gli fu ordinato (come a tutti gli angeli) di adorare Adamo da Lui creato. L'obiezione da lui avanzata che Egli era l'unico degno di essere adorato, potrebbe apparire assolutamente corretta e iper-monoteistica se essa non fosse stata invece, incontestabilmente, un atto di disubbidienza, peccato massimo nei confronti di Dio.
Fu quindi cacciato dal Suo cospetto. Da allora è noto in ambiente arabofono islamico come Shayṭān o Shayṭān il lapidato ( Shayṭān al-rajīm ), come affermato nel versetto 98 della sura XVI del Corano che riferisce l'episodio in cui egli aveva tentato Ibrāhīm (Abramo), o secondo alcuni suo figlio Isacco o Ismāʿīl (Ismaele), perché non ubbidisse all'ordine di Dio - che voleva mettere alla prova l'ubbidienza del Suo servo - che Gli sacrificasse il figlio. Con la formula apotropaica musulmana Aʿūdhu bi-llāh min al-Shayṭān al-rajīm (mi rifugio in Dio da Satana "il lapidato"), sempre in ottemperanza con quanto prescritto da Cor., XVI:98, si usa avviare la lettura testuale del Testo sacro dell'Islam, facendola seguire dalla basmala che, salvo in un caso, premette qualsiasi sura coranica. La lapidazione con pietre ( jimār ) di 3 diverse colonne nella zona della ʿAqaba di Mecca, nel corso della conclusione del rito canonico del hajj, costituisce uno dei momenti obbligatori della cerimonia e uno dei suoi momenti più spettacolari, anche se potenzialmente pericolosi a causa dell'affollamento e delle pietre che possono colpire i fedeli più a ridosso delle colonne che rappresentano appunto Shayṭān.

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